Quando, negli anni ‘90 del secolo scorso, cominciava a soffiare sempre più forte il vento del cambiamento tecnologico nel mondo della fotografia (da analogico a digitale), si avvertì, senza alcun’ombra di dubbio, che per essere al passo con i tempi e con la modernità, era necessario adeguarsi e aggiornarsi anche sotto il profilo tecnico.Fu così che l’agenzia fotografica Equipe Reporters – che con tanta passione e con un lavoro profuso nel corso di molti anni, il fotografo Antonio Rocco Trabucco aveva portato ai primi posti nelle classifiche delle agenzie europee -, cedendo l’ archivio fotografico (ricco di 70.000 immagini) all’Istituto Luce, ne decretò a malincuore, nel 1994, la sua fine giuridica; un’estinzione che non riguardò affatto il suo know how, che invece fu assorbito da una nuova agenzia che, da quel momento in avanti, si occuperà solo di arte e che curiosamente ha le stesse iniziali del nome del proprio fondatore: l’agenzia A.R.T. Enterprises.Dopo un periodo di “apprendistato per il digitale ”, l’A.R.T. Enterprises s.r.l. propose alla Soprintendenza dei Musei di Roma un progetto denominato “Archivio Telematico a Colori dell’Arte Italiana; un percorso che prevedeva una rivisitazione tecnica di tutti i capolavori esposti nei musei di Roma, con conseguente diffusione internazionale. Il progetto, una volta realizzato, venne subito pubblicamente premiato tramite un solenne encomio firmato dal soprintendente ai Musei di Roma, Prof. Claudio Strinati.Nel 2005 l’A.R.T. Enterprises, classificandosi al primo posto di un concorso al quale partecipano oltre 500 aziende, si aggiudica la gara d’appalto, indetta dall’Unione Europea Commissione Cultura, sul tema Caravaggio e l’Europa.Tra le tante iniziative d’arte legate a quel concorso, fu clamoroso il successo riscosso da una mostra (la cosiddetta Mostra impossibile) di riproduzioni di grandi capolavori situabili nel periodo che dal primo Rinascimento culmina con il Caravaggio. La Mostra ebbe, tra l’altro, un pubblico riconoscimento da parte dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale, con un suo telegramma, espresse il personale apprezzamento per la singolare iniziativa. Frutto di quella Mostra fu anche il libro dal titolo L’Arte visita la gente.L’A.R.T. Enterprises dimostra oggi, con la sua attività, di essere in continua evoluzione e sperimentazione, riproducendo opere d’arte, fregi e meravigliosi soffitti fotografati nelle sale dei vari Musei di Roma. Altro campo di attività è costituito dalla sperimentazione ispirata ai colori dei Grandi Maestri del Rinascimento, al fine di un loro utilizzo nel campo dell’edilizia di arredamento, nel settore della moda e altri settori specializzati nella produzione e nella diffusione della bellezza. Bellezza che, oggi, riveste l’importantissima funzione di consolazione e di antidoto nei confronti di tutte quelle immagini tristi e angoscianti alle quali siamo stati costretti durante il lungo periodo della pandemia.
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